Prose della volgar lingua/Libro terzo/LXXIV

Terzo libro – capitolo LXXIV

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Sono Intra e Infra quello stesso, che per abreviamento Tra e Fra si dissero. Delle quali le due vagliono molto spesso quanto val Dentro: Infra li termini d’una picciola cella, Andarono infra mare e Fra sé stesso cominciò a dire, Si mise tanto fra la selva; e la Intra alcuna volta altresí: Entrato in tra le ruine. Quantunque la Fra sia stata presa talora eziandio in un altro sentimento, che si disse dal medesimo Boccaccio: Fra qui ad otto dí, in vece di dire: Di qui ad otto dí; quasi dicesse: Fra otto dí. Ma la particella Tra, la quale s’è alle volte posta latinamente, Interrompere Interdetto nel verso e Intervenuto Interponendosi nelle prose, è tale volta che vale quanto vale In: Giovan Villani: I quali mandarono in Lombardia mille cavalieri tra due volte; e il Boccaccio: Sí come colui, che da lei tra una volta e altra aveva avuto quello che valeva ben trenta fiorin d’oro. Tuttavia ella si pone, in quel primo sentimento, eziandio molte volte con piú d’una voce: Tra te e me, Gran pezza stette tra pietoso e pauroso. Ponsi nondimeno con piú d’una voce ancora, di modo che ella un altro sentimento ha: Sí che tra per l’una cosa e per l’altra io non volli star piú; e altrove: E già tra per lo gridare e per lo piagnere e per la paura e per lo lungo digiuno era sí vinto, che piú avanti non potea. La qual particella pare che vaglia quanto suol valere la Sí, due volte o piú detta, sí come sarebbe a dire: Sí per questo e sí per quello. Dissesi oltre acciò da’ molto antichi alcuna volta eziandio in vece della O, condizionalmente posta: E que’ mi domandaro per la verità di cavalleria, ch’io dicessi qual fosse migliore cavaliere tra ’l buon re Meliadus, o ’l Cavaliere senza paura; e altrove: Li Romani tennero consiglio qual era meglio tra che gli uomini avessero due mogli, o le donne duo mariti. Il che si vede eziandio in Dante, che disse:

La mia sorella, che tra bella e buona
non so qual fosse piú.

Et è ancora che Tra si dice alcun’altra volta, in luogo di dir Tutto; sí come si disse dal Boccaccio: E in brieve, tra ciò che v’era, non valeva altro che dugento fiorini; ciò è tutto ciò che v’era. Questa medesima particella tuttavia, quando col verbo si congiugne, ella ora dalla Intra, che la intera è, si toglie, Traporre Tramettere, che parimente Intramettere si disse; ora dalla Trans latina, a cui sempre si leva la N, Trasporre Trasportare Trasformare Trasandare, perciò che Translato, che disse il Petrarca, è latinamente, non toscanamente detto, e alcuna volta eziandio la S, Traboccare Trapelare Travagliare, quando propriamente si dice, Trafiggere.