Primo maggio/Parte seconda/X
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Sua moglie cercò allora un altro aiuto. Venne a tentar la prova la signora Paola, e l’assalto di questa, benché fatto con tutti i riguardi, maravigliò il giovane Bianchini, perché ella non era soltanto buona e gentile come sua moglie, ma aveva una viva fede religiosa, si confessava, faceva la carità, amava sinceramente il suo prossimo. Sulle prime egli sperò di persuaderla; ma riconobbe presto che era anch’essa una prova vivente del poco o nulla che è rimasto della religione di Cristo nelle nostre idee e nei nostri costumi sociali, e dello snaturamento compassionevole che s’è fatto, senz’avvedersene, di quel poco che non s’è rinnegato. Certo, a sentir lei, la "gente bassa" eran nostri fratelli, e bisognava amarli; ma con una certa circospezione, alla larga. Essa conosceva la carità che dà il soldo e il vestito all’indigente; ma quella che porge la mano a chi non ha bisogno di pane, ma di libertà e di vita civile, che rialza la dignità di chi è in basso trattandolo come chi è in alto, e lo educa e lo istruisce con la familiarità, lo illumina sui suoi interessi, e lo protegge contro chi lo sfrutta e l’opprime, questa carità neanche lei non la capiva. E citandole Alberto il Vangelo, ella disse vivamente: - Ah! no, ah! no, Alberto quello non si cita a questo proposito, quello non ci ha che fare!
Quando poi, insistendo, il giovine le citò sentenze, apologhi, atti di Cristo e degli apostoli, con minuta esattezza, con le parole medesime e coi commenti che ella sentiva in chiesa, si mostrò profondamente stupita, e gli domandò con un sorriso amorevole: - Tu studi il Vangelo?
- Eh! - disse Giulia - lo sa a mente.
- Ah bravo, ah bravo! - disse allora la vecchia - Questo va bene, questo mi fa piacere - E in quella contentezza stava per dimenticare l’oggetto della discussione; ma se ne rammentò tutt’a un tratto, e si rifece indietro.
- Però, però - disse - il Vangelo non va interpretato male. - E ripeté il suo unico argomento: - Se il mondo è com’è, se ci sono tutte queste distinzioni di classi nella società, è perché il Signore lo consente; nulla esiste senza volontà sua; perché dobbiamo confondere quello che egli ha diviso?
- No, cara signora Paola -, rispose Alberto - siamo noi che abbiamo diviso - E toccando con l’indice il piccolo crocifisso d’oro che ella portava sempre sul petto, le domandò: - Crede lei che questi, se ritornasse sulla terra e io lo consultassi, mi direbbe: - Alberto, non ricevere gli operai in casa tua, non sta bene?
La signora rimase perplessa. Poi disse, angustiata: - Ma non è questo... Io non so dire... - E spiegò alla meglio il suo pensiero: che non era male il riceverli per far loro del bene, ma male il cercarli per metter loro in capo delle false idee. Ma non osò dire tutto quello che pensava. Per lei l’idea di Socialismo si confondeva con una fantasmagoria orribile di saccheggi di conventi, di stragi di preti e di saturnali nelle chiese, dove i socialisti, pensava, avrebbero messo sugli altari, in luogo delle croci, delle donne nude, come avevan fatto i francesi al tempo della rivoluzione. E pensando che Alberto si lasciasse trascinare da quel vortice d’inferno, per un’illusione della sua bontà, senza credere o immaginar quegli orrori, lo guardava, mentre egli seguitava a discorrere, come una bell’anima traviata, con un sentimento di pietà dolorosa. E glielo espresse, quando egli ebbe finito, prendendogli le mani e dicendogli con grande tenerezza: - Ah, il mio Alberto! Come sei cambiato! - Poi si voltò verso la figliuola, con un viso rassegnato, come per dirle: - Vedi che ho fatto quanto ho potuto; ma è inutile! - e dato un bacio a tutti e due, se n’andò tutta triste.