Primo libro dei Re (Diodati 1821)/capitolo 3

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capitolo 2 capitolo 4
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  OR Salomone s’imparentò con Faraone, re di Egitto; e prese la figliuola di Faraone, e la menò nella Città di Davide, finchè avesse compiuto di edificare la sua casa, e la Casa del Signore, e le mura di Gerusalemme d’ogn’intorno.

2  Solo il popolo sacrificava sopra gli alti luoghi1; perciocchè fino a que’ dì non era stata edificata Casa al Nome del Signore. 3  Ma pur Salomone amò il Signore2, camminando negli statuti di Davide, suo padre; solo sacrificava, e faceva profumi sopra gli alti luoghi.

4  IL re andò eziandio in Gabaon, per sacrificar quivi; perciocchè quello era il grande alto luogo3. Salomone offerse mille olocausti sopra quell’Altare.

5  E il Signore apparve a Salomone, in Gabaon, di notte, in sogno4. E Iddio gli disse: Chiedi ciò che tu vuoi che io ti dia.

6  E Salomone disse: Tu hai usata gran benignità inverso Davide, mio padre, tuo servitore, siccome egli è camminato davanti a te in lealtà, ed in giustizia, e in dirittura di cuore verso te; e tu gli hai ancora riserbata questa gran benignità, che tu gli hai dato un figliuolo che siede sopra il suo trono, come oggi appare.

7  Ora dunque, Signore Iddio mio, tu hai costituito re me, tuo servitore, in luogo di Davide, mio padre; ed io sono un piccol fanciullo, e non so nè uscire nè entrare.

8  E il tuo servitore è in mezzo del tuo popolo che tu hai eletto, ch’è un popolo grande, il quale, per la moltitudine, non si può contare, nè annoverare.

9  Da’ dunque al tuo servitore un cuore intendente5, per giudicare il tuo popolo, per discernere tra il bene ed il male; perciocchè, chi potrebbe giudicare questo tuo popolo ch’è in così gran numero?

10  E questo piacque al Signore, che Salomone avesse chiesta una tal cosa.

11  E Iddio gli disse: Perciocchè tu hai chiesta questa cosa, e non hai chiesta lunga vita, nè ricchezze, nè la vita de’ tuoi nemici6; anzi hai chiesto di avere intelletto per essere intendente a giudicare;

12  Ecco, io fo secondo la tua parola; ecco, io ti do un cuor savio ed intendente7; talchè nè davanti a te è stato, nè dopo te sorgerà alcuno pari a te8.

13  Ed oltre a ciò, io ti do quello che tu non mi hai chiesto9, ricchezze e gloria; talchè fra i re non ne fu mai alcun tale, qual tu sarai tutto il tempo della tua vita.

14  E se tu cammini nelle mie vie, per osservare i miei statuti ed i miei comandamenti, come è camminato Davide, tuo padre, io prolungherò il tempo della tua vita10.

15  E Salomone si svegliò, ed ecco un sogno. Poi se ne venne in Gerusalemme, e si presentò davanti all’Arca del Patto del Signore, ed offerse olocausti, e sacrificò sacrificii da render grazie; fece eziandio un convito a tutti i suoi servitori. [p. 295 modifica]

16  Allora due donne meretrici vennero al re, e si presentarono davanti a lui.

17  E l’una di loro disse: Ahi, signor mio! Io, e questa donna, dimoriamo in una stessa casa; or io partorii, stando con lei in quella casa.

18  E il terzo giorno appresso che io ebbi partorito, questa donna partorì anch’essa; e noi stavamo insieme, e non vi era alcun forestiere con noi in casa; non vi era altri che noi due in casa.

19  Ora, la notte passata, il figliuolo di questa donna è morto; perciocchè ella gli era giaciuta addosso.

20  Ed ella s’è levata in mezzo alla notte, ed ha preso il mio figliuolo d’appresso a me, mentre la tua servente dormiva, e se l’ha posto a giacere in seno, e mi ha posto a giacere in seno il suo figliuolo morto.

21  Ora io, levatami la mattina per allattare il mio figliuolo, ho trovato ch’era morto; ma, avendolo la mattina considerato, ecco, egli non era il mio figliuolo che io avea partorito.

22  E l’altra donna disse: No; anzi il vivo è il mio figliuolo, e il morto è il tuo. E quell’altra diceva: No; anzi il morto è il tuo figliuolo, e il vivo è il mio figliuolo. Così parlavano in presenza del re.

23  E il re disse: Costei dice: Questo che è vivo è il mio figliuolo, e il morto è il tuo; e colei dice: No; anzi il morto è il tuo figliuolo, e il vivo è il mio.

24  Allora il re disse: Recatemi una spada. E fu portata una spada davanti al re.

25  Poi il re disse: Spartite il fanciullo vivo in due: e datene la metà all’una, e la metà all’altra.

26  Ma la donna di cui era il fanciullo vivo, disse al re (perciocchè le viscere le si commossero inverso il suo figliuolo11): Ahi! signor mio; datele il fanciullo vivo, e nol fate punto morire. Ma l’altra disse: Non sia nè a te, nè a me, spartasi.

27  Allora il re diede la sentenza, e disse: Date a costei il fanciullo vivo, e nol fate punto morire; essa è la madre sua.

28  E tutti gl’Israeliti, udito il giudicio che il re avea dato, temettero il re; perciocchè videro che vi era in lui una sapienza di Dio, per giudicare.