Priapea/LV
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Niccolò Franco - Priapea (1541)
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Le prime donne, che verran di notte
A pormi le mie fave tutte a sacco,
E guasto ne faranno e grande ammacco,
4Stracciandole co’ denti e crude e cotte.
Io fo preghiera a Dio, che le lor potte
Abbian bisogno di portate il giacco,
E ch’ogni stecco d’asino e di bracco
8Lor dia per ordinario due botte.
E ’l primo uomo, che sarà sì altiero,
Che penserà trattarmi da forlano
11In rubarmi un susino, un fico, un pero.
Io fo preghiera a Dio che incappi in mano
Allora allora di quel cavaliero, 1
14Che ruppe il culo al Vescovo di Fano.
Note
- ↑ Pier Luigi da Farnese, figliuolo di Paolo III; Vedi ciò che ne dice Benedetto Uarchi nell’istoria fiorentina, pagina 639, edizione di Colonia 1721, in-folio, il che si conferma pure da Bernardo Segni nelle sue storie fiorentine, pagina 304, edizione di Augusta 1723 in-fol.