CXIV

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CXIV.


In un alloro l’Aretin pastore,
     Ove il tronco la scorza avea men dura,
     Scolpì del Dio degl’orti la figura,
     4E disse, gli occhi al ciel rivolti e ’l core:
Cresca il bel lauro, e dal vivace umore
     Prenda ’l mio Dio la viva sua verdura,
     E co’ bei rami adegui la misura,
     8Vivendo a parte nel celeste onore.
Talchè, come il desío crescendo sale,
     Così cresca l’oggetto; e ’l mio restauro
     11Sia di vederlo al desiderio uguale.
E se in argento a me non lice e in auro
     Veggia, e col vero pregio trionfale
     14L’idolo mio scolpito in vivo lauro.