Prediche volgari/Prologo
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PROLOGO.
In nomine Domini, amen. Appresso scrivaremo il Prolago del presente libro, il quale compose uno cittadino di Siena, che ebbe vera notizia dello scrittore del presente libro, il quale udì dal Santo più e più prediche.
I cieli narrano la gloria del Signore, sì come narra el profeta David; e sicome il nostro padre celestiale ha adornata questa nostra abitazione e carcere terrena di tanti vari e maravigliosi adornamenti, quanto li nostri occhi corporali vegono; così ancora più maravigliosamente ha voluto adornare la sposa sua Santa Madre Ecclesia di più servi suoi e Santi; li quali per varie e mirabili operazioni e vie si sònno affadigati nella presente vita a onore e gloria di Dio; e chi cor una virtù e chi cor un altra hanno adornata detta Chiesa militante. Ed infra l’altre rilucenti stelle che in essa abbi posta, è il glorioso confessore di Cristo santo Bernardino da Siena, il quale prese per mirabile modo a ritrovare l’orme e le vestigie1 del nostro capo, e maestro Gesù Cristo benedettOj e del suo padre santo Francesco co le sue sante operazioni, e massimamente co le sue infocate ed ardenti prediche, ne le quali continui XLvj anni perseverò; ne’ quali 42 anni pochissimi tempi fu che Egli non predicasse. E quanto piacessero a Dio e fussero accette le fadighe che per l’onore suo e utilità del prossimo portò, si dimostra infra l’altre cose per Io presente libro, che sì come dè alle predicazioni nuovo istile e regola; così volse Iddio che quasi oltra modo none usitato, queste prediche fussero incolte e scritte ad ambre ed acrescimento di devozione. E però esso magno e grande Iddio ispirò uno che si chiamò Benedetto di maestro Bartolomeo cittadino di Siena, ed era cimatore di panni; il quale avendo donna e più figliuoli, e avendo poca robba e assai virtù, lassando stare per quello tempo il lavorare, ricolse e scrisse le presenti prediche de verbo ad verbum, non lassando nissuna parola che non scrivesse, come lui predicava. Le quali prediche fece esso santo Bernardino in su la Piazza di Siena, detta il Campo, negli anni del Signore MCCCCXXVij,2 e cominciò a dì XY d’agosto, il dì dell’Assunzione de la madre nostra Vergine Maria, advocata speziale della nostra magnifica città di Siena; la qual festa venne quello anno in vénardì. E per notare virtù e grazie di detto Benedetto cimatore; stando a la predica, scriveva in tavole di cera collo stile; e, detta la predica, tornava a la sua buttiga e scriveva in foglio tutto quello che aveva scritto nelle predette tavole di cera; per modo che il giorno medesimo, innanzi che si ponesse a lavorare. aveva scritta due volte la predica.3 La qual cosa chi bene notarà, trovarà essere così miracolosa come umana, che in sì brevissimo tempo scrivesse tante cose due volte, non lassando una minima paroluza di quelle che uscivano di quella santa boca, che lui non scrivesse; come per lo presente libro si manifesta.
Note
- ↑ Il solo Cod. Sen. 6 legge, pedate, e così pure si ha nella stampa.
- ↑ Il Cod. Sen. 9 ha, MCCCCXXVI.
- ↑ Su questa singolare forma di stenografia son da leggere le Osservazioni critiche dell' ab. Luigi De Angelis., sopra un Codice del secolo XV, scritto per la prima volta in cera, acquistato recentemente dalla Magistratura Civica di Siena per la Pubblica Biblioteca; e sull'Arte antichissima di scrivere in cera con pari prestezza del parlare (Colle, 1820).