Portale:Testi/Incipit
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Con quanta cura e pastorale vigilanza i Romani Pontefici Predecessori Nostri, eseguendo l’ufficio loro commesso dal medesimo Cristo Signore nella persona del Beatissimo Pietro Principe degli Apostoli e il carico di pascere gli agnelli e le pecore, non mai abbiano intralasciato di nutrire diligentemente l'universal gregge del Signore con le parole della fede e di imbeverlo della salutare dottrina, e di rimuoverlo dai pascoli attossicati, a tutti ed a Voi in ispecialità, o Venerabili Fratelli, è chiaro e manifesto. Ed in vero i predetti Nostri Predecessori dell'augusta Religione cattolica, della verità e della giustizia difenditori e vindici, della salute delle anime sommamente solleciti, niente mai ebbero più a cuore quanto con le loro sapientissime Lettere e Costituzioni scoprire e condannare tutte le eresie e gli errori, i quali contrariando la divina nostra fede, la dottrina della cattolica Chiesa, la onestà dei costumi e la eterna salute degli uomini, spesso eccitarono gravi tempeste, e funestarono in miserabil modo la cristiana e la civile repubblica. Per lo che i suddetti Predecessori Nostri con apostolica fortezza continuamente resistettero alle nefande macchinazioni di uomini iniqui, che schizzando come i flutti di procelloso mare la spuma delle loro fallacie, e promettendo libertà mentre che sono schiavi della corruzione, con le loro opinioni ingannevoli e co' loro scritti perniciosissimi, si sono sforzati di sconquassare le fondamenta della cattolica religione e della civile società, di levare di mezzo ogni virtù e giustizia, di depravare gli animi e le menti di tutti, di sviare dalla retta disciplina dei costumi gl'incauti, e massimamente la imperita gioventù, e di guastarla miseramente, di arreticarla nei lacci degli errori e per ultimo di strapparla dal seno della Chiesa cattolica. |
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Notte! funesta, atroce, orribil notte, |
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modifica“ | Durante la guerra federale degli Stati Uniti, nella città di Baltimora, quindi nel bel mezzo del Maryland, si costituì un nuovo ed influentissimo club. È noto con quanta energia sviluppossi l'istituto militare presso questo popolo d'armatori, di mercanti e di meccanici. Molti negozianti spiccarono un salto al di là del loro banco per improvvisarsi capitani, colonnelli, generali, senza compiere gli studî nelle scuole d'applicazione di West-Point; in breve essi uguagliarono «nell'arte della guerra» i colleghi del vecchio continente, ed al pari di loro riportarono qualche vittoria in virtù dello spreco di palle da cannone, di milioni e d'uomini.
Ma dove gli Americani lasciaronsi addietro di molto gli Europei fu nella scienza della balistica. Non vuolsi già dire che le loro armi raggiungessero un grado maggiore di perfezione, ma esse offrirono inusate dimensioni, ed ebbero perciò lunghezza di tiro fino allora sconosciuta. In fatto di tiri radenti, ficcanti o di lancio, di fuochi di sbieco, d'infilata o di rovescio, gli inglesi, i francesi, i prussiani non hanno più nulla da imparare; ma i loro cannoni, i loro obici ed i loro mortai non sono che pistole da tasca in confronto dei formidabili attrezzi di guerra dell'artiglieria americana. Ciò non deve arrecar sorpresa veruna. I Yankees, primi meccanici del mondo, sono ingegneri, come gl'italiani sono musicisti ed i tedeschi metafisici dalla nascita. E però non v'ha nulla di più naturale del vederli apportare nella scienza della balistica l'audace loro ingegno. Di quei giganteschi cannoni, meno utili assai delle macchine da cucire, ma sorprendenti del pari ed ancor più ammirati, conosconsi in questo genere le maraviglie di Parrot, di Dahlgreen, di Rodman. Agli Armstrong, ai Palliser ed ai Treuille di Beaulten più non rimase che inchinarsi davanti ai loro rivali d'oltre mare. |
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modifica“ | In quella parte del libro de la mia memoria dinanzi a la quale poco si potrebbe leggere, si trova una rubrica la quale dice: Incipit vita nova. Sotto la quale rubrica io trovo scritte le parole le quali è mio intendimento d'assemplare in questo libello; e se non tutte, almeno la loro sentenzia. | „ |
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modifica“ | La cucina è una bricconcella; spesso e volentieri fa disperare, ma dà anche piacere, perché quelle volte che riuscite o che avete superata una difficoltà, provate compiacimento e cantate vittoria.
Diffidate dei libri che trattano di quest'arte: Sono la maggior parte fallaci o incomprensibili, specialmente quelli italiani; meno peggio i francesi: al più al più, tanto dagli uni che dagli altri potrete attingere qualche nozione utile quando l’arte la conoscete. Se non si ha la pretesa di diventare un cuoco di baldacchino non credo sia necessario per riuscire, di nascere con una cazzaruola in capo basta la passione, molta attenzione e l'avvezzarsi precisi: poi scegliete sempre per materia prima roba della più fine, che questa vi farà figurare. Il miglior maestro è la pratica sotto un esercente capace; ma anche senza di esso, con una scorta simile a questa mia, mettendovi con molto impegno al lavoro, potrete, io spero, annaspar qualche cosa. Vinto dalle insistenze di molti miei conoscenti e di signore, che mi onorano della loro amicizia, mi decisi finalmente di pubblicare il presente volume, la cui materia, già preparata da lungo tempo, serviva per solo mio uso e consumo. Ve l'offro dunque da semplice dilettante qual sono, sicuro di non ingannarvi, avendo provati e riprovati più volte questi piatti da me medesimo; se poi voi non vi riuscirete alla prima, non vi sgomentate; buona volontà ed insistenza vuol essere, e vi garantisco che giungerete a farli bene e potrete anche migliorarli, imperocché io non presumo di aver toccato l'apice della perfezione. |
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modifica“ | INTERPRETARE vuol dire «scoprire e manifestare il significato segreto di una persona o di una cosa». Orbene, se io penso ad Andrea Doria, sento sempre più che un significato segreto della sua vita esiste. E a questo significato io dò un nome che voi conoscete, ma che forse in questo momento non pensate.
Io vedo la figura solida del patrizio genovese piantarsi a cavallo di due secoli, dei due secoli più tristi e insieme più grandi della storia d'Italia, e dal suo trono ideale la vedo dirigere questa nostra povera Italia in eterna lotta, con se stessa e con gli stranieri. Lo vedo, a un certo momento, assumere un ruolo preciso nella tragedia italica, ed opporsi al destino, e affrettare il destino, e affiancarsi al destino. Lo vedo dare la libertà alla sua Patria, e avviarla verso il suo domani; e soccorrere questa città, e liberare quest'altra e accorrere ovunque. Lo vedo sempre pronto a intervenire, a rincuorare, a rimproverare, a giudicare. E' il Signore senza corona di Genova, ma anche il Signore senza corona di una Patria più grande. Ora voi cominciate a comprendere il nome che io dò al suo significato segreto, al significato di quest'uomo prodigioso, che riempie di sé la metà di un secolo luminoso e terribile.
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Il proponimento mio è di scrivere l'istoria del Concilio tridentino, perché, quantonque molti celebri istorici del secol nostro nelli loro scritti n'abbiano toccato qualche particolar successo, e Giovanni Sleidano, diligentissimo autore, abbia con esquisita diligenza narrate le cause antecedenti, nondimeno, poste tutte queste cose insieme, non sarebbono bastanti ad un'intiera narrazione. Io subito ch'ebbi gusto delle cose umane, fui preso da gran curiosità di saperne l'intiero, e dopo, l'aver letto con diligenza quello che trovai scritto e li publici documenti usciti in stampa o divulgati a penna, mi diedi a ricercar nelle reliquie de' scritti de prelati et altri nel concilio intervenuti, le memorie da loro lasciate e li voti o pareri detti in publico, conservati dagli autori proprii o da altri, e le lettere d'avisi da quella città scritte, non tralasciando fatica o diligenza, onde ho avuto grazia di vedere sino qualche registro intiero di note e lettere di persone ch'ebbero gran parte in quei maneggi. Avendo adunque tante cose raccolte, che mi possono somministrar assai abondante materia per la narrazione del progresso, vengo in risoluzione di ordinarla. |
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Ei fu. Siccome immobile,
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