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Gestione sezione "Economista del mese"

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In questa sezione è possibile visualizzare modificare e proporre le sezioni che appaiono periodicamente nel riquadro Economista del mese del Portale:Economia.
In esse appare la biografia di celebri autori di opere economiche presenti su Wikisource. Per ora gli economisti sono dodici, uno per mese; con l'aumentare degli autori, il loro numero verrà allargato. se hai proposte sottoponile alla comunità nel Bar del Progetto Economia oppure segui attentamente le istruzioni qui sotto.

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Come preparare il testo

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In primo luogo cerca un economista di Wikisource che risponda ai equisiti presentati sopra; dalla sua biografia su Wikipedia estrai un brano invitante per inserirlo qui. L'estratto terminerà con il rimando alla voce di Wikipedia.

Il canovaccio da copiare e rielaborare per creare una nuova sezione è il seguente:

[[Immagine|150px|right]]

'''[[Autore:NomeAutore|]]''' (EstremiAnagrafici)

EstrattoBiografia <small>(Da [[w:NomeAutore|Wikipedia]])</small>


<div align="center">'''[[Autore:NomeAutore|Leggi i testi di questo autore su Wikisource]]'''</div>

In esso

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Le sezioni sottostanti sono applicazione di questo canovaccio e possono servirti come modello

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Gennaio

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Gian Domenico Romagnosi.

Gian Domenico Romagnosi (Salsomaggiore Terme, 11 dicembre 1761 – Milano, 8 giugno 1835)

Figlio di Bernardino e Marianna Trompelli, studia dal 1775 nel Collegio Alberoni di Piacenza e nel 1782 si iscrive nell’Università di Parma, dove si laurea in giurisprudenza nel 1786. Per breve tempo esercita la professione notarile, nel 1789 fa parte della Società letteraria di Piacenza, nel 1790 fa parte dell'Accademia degli Ortolani, nel 1791 è pretore della città di Trento.

Nella Collezione degli articoli di economia politica e statistica civile si trova espressa la fiducia nella sviluppo capitalistico e nella libera concorrenza economica, difesa contro le tesi del Sismondi che vede nello sviluppo industriale una spaventosa sofferenza in parecchie classi della popolazione. Per Romagnosi, i poteri pubblici devono far rispettare le corrette regole della libertà di concorrenza, cosa che non avviene in Inghilterra dove ora si favorisce il popolo contro i mercanti, ora i possidenti e i mercanti contro il popolo e intanto si applica ancora il protezionismo; è inoltre un paese in cui non si applica il diritto romano, fonte di equità civile e la mentalità empirica degli inglesi non consente loro di prevedere ma solo di constatare i fatti.

In altri articoli polemizza col Saint-Simon, dottrinario che ostacola la libera concorrenza, assegna ogni ramo d’industria a guisa di privilegio personale, favorisce il popolo miserabile contro i produttori e abolire il diritto di eredità. L’uomo, secondo Saint–Simon, dovrebbe sempre progredire lavorando con una indefinita vista e senza stimolo, ma per Romagnosi, voler far progredire l’industria e il commercio col togliere la possidenza è come voler far crescere i rami col distruggere il tronco. Per Romagnosi la proprietà ha un carattere naturale e poiché la natura è la base di ogni società, negare la proprietà significa distruggere ogni possibilità di convivenza civile. (Da Wikipedia)


Febbraio

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Karl Marx.

Karl Marx (Treviri, 5 maggio 1818 – Londra, 14 marzo 1883)

Karl Heinrich Marx nasce da Hirschel Marx (1782-1838) - figlio di Marx Levi, rabbino di Treviri - avvocato di origine ebraica, descritto come uomo colto e fine, educato nel razionalismo illuminista, tanto da conoscere quasi a memoria molto di Voltaire e di Rousseau, il quale non si legò mai agli ambienti culturali ebraici tradizionali.

Nel secondo congresso di Londra della Lega dei Comunisti nel novembre 1847 si decide di affidare a Marx e ad Engels la redazione del programma del partito che, col titolo di Manifesto del Partito Comunista, appare nel 1848, poco prima della rivoluzione parigina del 23 febbraio 1848, e viene successivamente tradotto in tutte le lingue europee.

La necessità di analizzare il modo di produzione capitalistico in base alle categorie da lui individuate porterà Marx alla stesura nel 1867 de Il Capitale, pubblicato dall'editore Meissner di Amburgo. Uno dei ragionamenti fondamentali compiuti da Marx è che il capitalista può consumare il plusvalore nel reddito o reinvestirlo ad esempio nell'acquisto di macchine per incrementare la produttività. La concorrenza spinge il capitalista a investire nelle macchine, capitale costante e a ridurre i salari, cioè il capitale variabile. L'introduzione delle macchine in sostituzione agli operai crea un immiserimento crescente tra gli operai ed una forte disoccupazione e quindi un aumento di forza-lavoro sul mercato che abbassa ulteriormente i salari. Questa per Marx è la legge tendenziale di caduta del saggio di profitto che porterà ad una crisi: la società capitalista genera da sè la propria negazione. (Da Wikipedia)



 
Jean-baptiste Say.jpg.

Jean-Baptiste Say (Lione, 5 gennaio 1767 – Parigi, 15 novembre 1832)

Figlio di un commerciante, svolse lavori impiegatizi prima di indirizzarsi agli studi economici. Nel frattempo maturò la Rivoluzione francese e Say, convinto liberale ed amico di Mirabeau, non esitò ad appoggiarla. Salito al potere Napoleone, Say fu dapprima suo seguace ma, comprese le tendenze dispotiche, passò all'opposizione. Per le idee liberali esposte, il suo Traité d'économie politique in due volumi del 1803 fu fatto sequestrare. Nel 1814 il governo insediato dalla Restaurazione lo incaricò di studiare l'organizzazione commerciale inglese. Nel 1815 fu nominato professore all'università di Parigi. Eletto nel 1830 membro del Consiglio Generale della Senna, rinunciò nel 1831 per dedicarsi alla cattedra di Economia Politica, da lui fondata presso il Collège de France.

Say fu uno degli ultimi rappresentanti in Francia della scuola classica, ma non fece una semplice volgarizzazione di Adam Smith, Thomas Malthus e David Ricardo. Nelle sue opere, tra le quali va ricordata Cours complet d'économie politique pratique (1828-1829), egli propose il concetto dell'utilità come base del valore, in sostituzione del costo, teorizzato dai classici. Analizzò in particolare il fenomeno della distribuzione, e non solo quello della produzione; venne valorizzato il lavoro immateriale delle classi intellettuali, che Smith riteneva improduttivo; si distinse tra le figure del capitalista e dell'imprenditore; e si separò il concetto dell'interesse da quello del profitto. Importante soprattutto fu l'enunciazione della legge degli sbocchi che porta il suo nome. (Da Wikipedia)


 
Vilfredo Pareto.

Vilfredo Pareto (Parigi, 15 luglio 1848 – Céligny, 19 agosto 1923)

Vilfredo Pareto, ingegnere, economista e sociologo italiano, nacque a Parigi nel 1848, da padre italiano, Raffaele Pareto (1812-1882), un ingegnere esiliato per motivi politici, e da madre francese, Marie Métenier (1813-1889). Nel 1890 conobbe il già insigne economista Maffeo Pantaleoni, cui restò legato per amicizia per il resto della sua vita. Anche grazie a Pantaleoni, nel 1894 fu nominato professore ordinario di economia politica all'Università di Losanna, dove prima di lui aveva insegnato Léon Walras.

Riguardo al suo contributo alla teoria economica, egli, assieme a Johann Heinrich von Thünen, Hermann Heinrich Gossen, Carl Menger, William Jevons e il già nominato Leon Walras, è stato tra i maggiori rappresentanti dell'indirizzo marginalistico o neo-classico, in contrapposizione alla scuola classica dei primi economisti che ha in Adam Smith e in David Ricardo i suoi capostipite. A questa impostazione, fondata sul tentativo di trasferire nella scienza economica il metodo sperimentale delle scienze fisiche, con il conseguente uso delle matematiche, e che poi ha dominato lungo tutto il Novecento, si possono ricondurre concetti tipicamente paretiani come la curva della distribuzione dei redditi, il concetto detto poi di ottimo paretiano, le curve di indifferenza, il concetto di distribuzione paretiana. (Da Wikipedia)


 
Pietro Verri.

Pietro Verri (Milano, 12 dicembre 1728 – Ornago, 28 giugno 1797)

Nasce a Milano il 12 dicembre 1728 da Gabriele, magistrato e politico conservatore, e da Barbara Dati, membro della nobiltà milanese. Intrapresa la carriera militare, compì in seguito studi di economia a Vienna.

Per quanto riguarda l'ambito economico, negli Elementi del Commercio (1769) e nella sua più grande opera economica Discorso sulla economia politica (1771), enunciò (anche, per primo, in forma matematica) le leggi di domanda e offerta, spiegò il ruolo della moneta come "merce universale", appoggiò il libero scambio e sostenne che l'equilibrio nella bilancia dei pagamenti è assicurato da aggiustamenti del prodotto interno lordo (quantità) e non del tasso di cambio (prezzo). Di conseguenza, può essere visto come precursore di Adam Smith, del marginalismo e persino di John Maynard Keynes; altri però notano come assuma atteggiamenti di difesa del concetto di proprietà privata e del mercantilismo. Egli ritiene che solo la libera concorrenza tra eguali possa distribuire la proprietà privata: tuttavia pare favorevole principalmente alla piccola proprietà, per evitare il risorgere delle disuguaglianze. (Da Wikipedia)



Antonio Serra (XVI-XVII secolo)

Antonio Serra è stato un filosofo ed economista mercantilista del seicento.

Nato a Cosenza nel tardo Cinquecento, si trasferì a Napoli dove si adoperò nella risoluzione delle problematiche sociali ed economiche del Regno. Nel 1613 venne arrestato a causa del suo appoggio alla congiura di Tommaso Campanella mirante a liberare la Calabria dal dominio Spagnolo.

Nel suo saggio Breve trattato delle cause che possono far abbondare li regni d'oro e d'argento dove non sono miniere, redatto durante la sua prigionia, Serra analizza le cause della penuria di metalli preziosi nel Regno di Napoli e dei fattori che avrebbero potuto invertire tale tendenza. Fu il primo ad analizzare e a comprendere a pieno il concetto di bilancia dei pagamenti per i beni materiali e immateriali, nonchè i movimenti di capitale, spiegando come la scarsità di moneta nel paese fosse causata dal deficit di bilancio. Rifiutando la comune opinione del tempo che la penuria di moneta fosse da ricondurre al tasso di cambio, Serra propose come soluzione al problema una politica di sostegno alle esportazioni.


 
Maffeo Pantaleoni.

Maffeo Pantaleoni (Frascati, 2 luglio 1857 – Milano, 29 ottobre 1924)

Maffeo Pantaleoni è stato un economista e politologo italiano. Professore ordinario di Economia politica alle Università di Napoli, Pavia e Roma, fu un esponente notevole dell'economia neoclassica. Occasionalmente ci si riferì a lui come il Marshall italiano per la sua accanita difesa della politica economica del laissez-faire.

In seguito nella sua vita, prima della Prima guerra mondiale diventò un ardente nazionalista e fu un politico anti-socialista, mantenendo stretti legami con il movimento fascista. Fu ministro delle Finanze durante l'amministrazione di Carnaro fatta da Gabriele D'Annunzio a Fiume, che durò quindici mesi tra il 1919 ed il 1920. Poco prima della sua morte, il 1 marzo 1923 fu nominato al Senato da Vittorio Emanuele III. (Da Wikipedia)


Settembre

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John Stuart Mill.

John Stuart Mill (Pentonville, 20 maggio 1806 – Avignone, 8 maggio 1873)

Figlio dello storico e filosofo scozzese James Mill, amico e seguace di Jeremy Bentham e amico di David Ricardo e Jean-Baptiste Say, fu istruito dal padre in modo molto rigoroso con l'obiettivo esplicito di creare un genio intellettuale dedito alla causa dell'utilitarismo. Tra il 1865 e il 1868 fu rettore della University of St. Andrews, l'università storica della Scozia, e al tempo stesso deputato liberale al Parlamento per il collegio londinese di City e Westminster, proponendo il diritto di voto alle donne, il sistema elettorale proporzionale e la legalizzazione dei sindacati e delle cooperative.

I Principi di economia politica espongono il problema della divisione tra la produzione e la distribuzione della ricchezza, presentandoci una tra le più brillanti proposte sociali del Mill: la fusione dell'idea liberale con le idee socialiste sulla distribuzione: se le leggi di produzione dipendono dalla necessità naturale, le leggi della distribuzione dipendono dalla volontà umana, e su queste leggi si può agire. Mill auspica infatti che il criterio utilitaristico, ereditato dal maestro Bentham e dal padre, (cioè del maggior benessere per il maggior numero) possa guidare le riforme necessarie per una più equa distribuzione della ricchezza. Anche Mill è quindi convinto che l'egosimo possa esser congiunto all'altrusimo, poiché la felicità umana deriva anche dalla felicità dei propri simili e dalla promozione della stessa. (Da Wikipedia)


Ottobre

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Ferdinando Galiani.

Ferdinando Galiani (Chieti, 2 dicembre 1728 – Napoli, 30 ottobre 1787)

Ferdinando Galiani a Chieti nel 1728, da una famiglia originaria di Lucera: la sua formazione avvenne a Napoli, dove ebbe modo di conoscere l'opera di Giambattista Vico e fu allievo di Antonio Genovesi.

Nel 1751 pubblicò il trattato Della moneta, un'opera in cinque libri in cui, anticipando alcune tesi dell'utilitarismo, enunciò una teoria sul valore economico dei beni individuando una stretta relazione tra quantità e qualità del lavoro, tempi di produzione, utilità e rarità del prodotto.

Tra il 1759 e il 1769 soggiornò a Parigi, dove era stato inviato come segretario d’ambasciata. In Francia iniziò a frequentare i salotti letterari, stringendo rapporti con madame d'Épinay e Denis Diderot e si avvicinò alle teorie fisiocratiche: tuttavia se ne staccò presto e nel 1770 pubblicò Dialoghi sul commercio dei grani in cui, contro un indiscriminato liberismo, sostenne il carattere relativo delle istituzioni economiche e la necessità di considerare le particolarità storiche, sociali e ambientali dei diversi paesi. (Da Wikipedia)


Novembre

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Cesare Beccaria.

Cesare Beccaria (Milano, 15 marzo 1738 – Milano, 28 novembre 1794)

Di nobile e ricca famiglia, studiò a Parma, poi a Pavia dove si laureò nel 1758. Il suo avvicinamento all'Illuminismo avvenne dopo la lettura delle Lettere persiane di Montesquieu. Fece parte del cenacolo dei fratelli Pietro ed Alessandro Verri, collaborò alla rivista Il Caffè e contribuì a fondare l'Accademia dei Pugni nel 1762.

Dopo la pubblicazione di alcuni articoli di economia, diede alle stampe (inizialmente anonimo) nel 1764 Dei delitti e delle pene, breve scritto che ebbe enorme fortuna in tutta Europa ed in particolare in Francia, dove incontrò l'apprezzamento entusiastico dei filosofi dell'Enciclopedia e di Voltaire e dei philosophes più prestigiosi che lo tradussero (la versione francese è opera dell'abate André Morellet, con le note di Denis Diderot) e lo considerarono come un vero e proprio capolavoro. L'opera venne messa all'Indice dei libri proibiti nel 1767, a causa della distinzione tra peccato e reato. Beccaria viaggiò in Europa, venendo accolto con entusiasmo soprattutto a Parigi. Tornato a Milano, divenne professore di Scienze Camerali (economia politica). Entrato nell'amministrazione austriaca, nel 1771, fu nominato membro del Supremo Consiglio dell'Economia, carica che ricoprì per oltre vent'anni, contribuendo alle riforme asburgiche. (Da Wikipedia)


Dicembre

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Enrico Barone.

Enrico Barone (Napoli, 22 dicembre 1859 – Roma, 14 maggio 1924)

Enrico Barone si dedicò per otto anni all'insegnamento di storia militare in un'accademia militare, pubblicando diversi importanti saggi al riguardo. Nel 1902, divenne capo del dipartimento di storia, incarico che lasciò nel 1906. Dal 1894 collaborò con Maffeo Pantaleoni e Vilfredo Pareto al Giornale degli Economisti Italiani.

Barone fu il primo ad indicare le condizioni per cui un mercato concorrenziale è pareto-efficiente, estese la teoria della pareto-ottimalità e introdussione nuove condizioni per l'equilibrio economico generale della teoria walrasiana. Barone venne definito "il fondatore della teoria pura di una economia socialista": nel 1908, pubblicò un modello matematico per cui una economia di tipo collettivista sotto la quale certe relazioni (più tardi classificate come prezzi ombra) devono essere soddisfatte per massimizzare il benessere collettivo. Dai risultati del suo studio dedusse che l'efficienza in una economia collettivista non è inconcepibile, in quanto, qualunque sia la modalità di distribuzione per l'output e il reddito stabilita dal "Ministero della Produzione", riapparirebbero comunque (anche se con nomi diversi) le categorie economiche rappresentanti il prezzo, i salari, l'interesse, la rendita, i profitti, i risparmi e così via. Tale risultato, e la discussione che ne seguì, diede vita negli anni Trenta a una florida discussione sul socialismo di mercato.