Poichè i miei gravi error pur troppo han desta
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XIX
Poichè i miei gravi error pur troppo han desta
L’ira del Ciel, che mi circonda e preme,
E Mare e Terra e Cielo armati insieme
Tutti a miei danni in man la spada han presta:
5Qual chi rotta la nave in gran tempesta
Sull’ancora ripone ogni sua speme;
Tal io, gran Madre, in mie sciagure estreme
Se a te non corro, in chi sperar mi resta?
Se nell’offeso Nume il guardo io giro,
10Veggiovi il mio gastigo, e sento il tuono,
Che mormora e minaccia, ond’io sospiro.
Ma se ne gli occhi tuoi, che fonti sono,
Fonti d’alta pietà, Vergine, io miro,
Veggio espresso in quegli occhi il mio perdono.