Poetica descritione d'intorno all'inventioni della sbarra combattuta in Fiorenza/Al serenissimo Sig. Don Francesco de' Medici

Al serenissimo Sig. Don Francesco de' Medici

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Poetica descritione d'intorno all'inventioni della sbarra combattuta in Fiorenza Poetica descritione d'intorno all'inventioni della sbarra combattuta in Fiorenza nel cortile del palagio de' Pitti



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A L   S E R E N I S S I M O

S I G.  D O N  F R A N C E S C O

D E'  M E D I C I  G R A N

Duca di Toſcana,

Et alla Sereniſs. ſua conſorte la Signora

B i a n c a  C a p p e l l o.


DD
I tutte le piaceuoli, e ſontuoſe feſte, le quali queſti ſolenni giorni delle nozze delle Sereniß. A. Vostre ſi ſon fatte, ſecōdo il comune giuditio, quella della Sbarra è stata bellißima; di ſorte, che da alcuni piu ſemplici fu piu tosto miracolo, che humano artificio tenuta. A me, che fui vno de gli attendenti, veramente parue tale, che niuna coſa giudicai a quel ſuperbo ſpettacolo eſſer manco, fuor che la vista di tutti gli huomini, lo quale difetto accioche (per quanto è mio potere) s'emendaſſe,

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mi poſi a ordire di lui queſta poetica deſcritione, nella quale coloro, che preſenti non furono poteſſero riguardare quello, che vidi io. Hauendola hora finita di teſſere vengo a mostrarla fuora ſotto i felicißimi nomi delle Serenißime Altezze vostre, acciò che ſe coſa è in lei, che agli occhi altrui ſodisfaccia, a quelle ſe ne dia loda, le quali hanno valore di deſtare gli animi de' loro ſeruitori a virtuoſe operationi. Di Firenze il di 24. Ottobre. 1579,

Delle Sereniß. Altezze voſtre.


                                                                 Deuotiſsimo Seruitore,


Coſimo Gaci.

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A L   S E R E N I S S I M O

S I G.  D O N  F R A N C E S C O

D E'  M E D I C I  G R A N

Duca di Toscana,

Et alla Sereniss. sua consorte la Signora

B i a n c a  C a p p e l l o.


DD
I tutte le piacevoli, e sontuose feste, le quali questi solenni giorni delle nozze delle Sereniss. A. Vostre si ſon fatte, secondo il comune giuditio, quella della Sbarra è stata bellissima; di sorte, che da alcuni piu semplici fu piu tosto miracolo, che humano artificio tenuta. A me, che fui uno de gli attendenti, veramente parve tale, che niuna cosa giudicai a quel superbo spettacolo esser manco, fuor che la vista di tutti gli huomini, lo quale difetto accioche (per quanto è mio potere) s'emendasse,

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mi posi a ordire di lui questa poetica descritione, nella quale coloro, che presenti non furono potessero riguardare quello, che vidi io. Hauendola hora finita di tessere vengo a mostrarla fuora sotto i felicissimi nomi delle Serenissime Altezze vostre, acciò che se cosa è in lei, che agli occhi altrui sodisfaccia, a quelle se ne dia loda, le quali hanno valore di destare gli animi de' loro servitori a virtuose operationi. Di Firenze il di 24. Ottobre. 1579,

Delle Sereniss. Altezze vostre.


                                                                 Devotissimo Servitore,


Cosimo Gaci.