Poesie varie (Pascoli)/Dal 1896/Sera ed alba
Questo testo è stato riletto e controllato. |
◄ | Dal 1896 - Mai più... Mai più... | Dal 1896 - Antìclo | ► |
L’uomo sentiva piangere la sera
rosea, lassù: nel pianto suo lontano
3pensava alla lontana alba: com’era?
Chè un mare le divide e le nasconde,
qua d’ombra, là di luce: elleno in vano
6guardano rosee di su le due sponde.
L’uomo sentiva piangere la sera
ch’avea nel cuore: ella piangea romita
pensando alla lontana alba: com’era?
10Le divideva il mare della vita.
E l’uomo venne al margine polare.
E là, dove la sera si sfioriva
13nel mare, l’alba rifiorì dal mare,
subito, e l’una carezzò coi gigli
delle sue dita l’altra fuggitiva,
16e ciascuna alitò: Tu mi somigli!
E l’uomo venne al fine di sua vita,
ed ecco l’ombra ch’egli avea nel cuore
vide un’altra ombra, e sussurrò stupita:
20Ombra che nasce è come ombra che muore!
Ed in un lento tremolìo di culla
22l’uomo sentì che rinascea nel nulla.
Messina, 1 febbraio 1899.