Non so, stamane i gelsi, contro i cieli,
sembrano nere trame di coralli,
3pietrificate in un sereno mare.
E le fontane empite dagli sgeli
abbacinate son come cristalli,
6come la luna innanzi all’albeggiare.
E il sole è freddo, è triste, è senza veli
e illumina, laggiù, quei due cavalli
9che dall’alba tranquilli io vedo arare...
Il vento fa come un rumor di teli.
Ed è Marzo che sale dalle valli.
12Ed è il prato che torna a verdeggiare.
O ancor che sulla terra la tua traccia,
inverno, duri, basta che la sfiori
15Marzo, perchè ella scordi ogni bufera.
Laggiù quel melo torce le sue braccia
verso l’azzurro, in un desìo di fiori,
18come chi soffre, come chi dispera...
Ma so che invece, mentre il vento caccia
le foglie morte, or nei suoi ricchi cuori
21trepida batte già la primavera.