Poesie (Rilke)/II, 15
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II, 15
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Bocca di fonte, tu che dài, tu bocca
che hai solo una parola, e sgorga pura –
tu maschera di marmo alla figura
mutevole dell’acqua. Gli acquedotti
corrono da lontano. Dai riposi
dell’Appennino, a fiore delle tombe,
portano la tua voce, e si confonde
appena lungo i vecchi orli corrosi
del mento: giú una vasca la raccoglie.
Un orecchio che dorme; tu gli parli
ininterrotta e il marmo ascolta i suoni.
Orecchio della terra. Con sé sola
parla cosí. Se un’anfora si posa,
sembra alla terra che tu l’abbandoni.