Poesie (Parini)/IX. Canzonette/V. La indifferenza

V. La indifferenza

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V

LA INDIFFERENZA

     Offeso un giorno Amore
da un mal accorto amante,
giurò a la madre innante
che avria dell’offensore
5dato un esempio eterno;
indi scese all’inferno.
— Olá, monarca immite
del tenebroso Dite,
se di teneri affetti
10e d’ignoti diletti
ti fui largo una volta,
oggi tu pur m’ascolta.
Fra le crudeli pene
che la tua chiostra tiene,
15qual cagiona piú pianti
a i delicati amanti?
Qual è che piú li coce,
e qual è la piú atroce?
Or quella a me concedi
20per punire un mortale. —
— Amor, ciò che tu chiedi
si faccia nel mio regno, —
disse il prence infernale,
e con la man diè segno.

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25Ecco per l’ombre oscure
tosto venir le cure
a crucciar destinate
l’anime innamorate.
V’è il Rigore indiscreto,
30v’è il Capriccio inquieto,
lo Sdegno minacciante,
10Scherno umiliante,
la dubbiosa Incostanza,
l’ansiosa Lontananza,
3511 Rifiuto ostinato,
il Bando disperato.
Sull’adunata schiera
incerto Amor pendea:
e fra la barba nera
40Plutone sorridea;
e cosí gli dicea:
— Ben abile tu sei,
domator de gli dèi,
a scegliere i piaceri
45piú graditi a i viventi;
ma non sai fra i tormenti
conoscere i piú fieri.
Non vedi, fra i tormenti
che la mia chiostra tiene,
50con tranquilla apparenza
la fredda Indifferenza?
Quella è il maggior cimento
de gli animi costanti;
quella è il peggior tormento
55de i delicati amanti. —
Ahimè! Tirato Dio
prese quel mostro rio;
e con mano sdegnata
ad abitar la pose
60ne le luci vezzose

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de la fanciulla amata.
Lo sventurato amante
sofferto avria costante
il Rigore indiscreto,
65il Capriccio inquieto,
lo Sdegno minacciante,
10Scherno umiliante,
la dubbiosa Incostanza,
l’ansiosa Lontananza,
70il Rifiuto ostinato,
11Bando disperato;
ma non potè soffrire
la tranquilla apparenza;
e lo fece morire
75la fredda Indifferenza.