Poesie (Francesco d'Altobianco Alberti)/XXXVIII

XXXVIII

../XXXVII ../XXXIX IncludiIntestazione 27 settembre 2008 75% poesie

XXXVII XXXIX

 
Il mondo è pien di vesciche gonfiate,
di zaccher che non caggion per grattare
e di dolze fritelle e delle amare,
strane monete e pessime derrate;

pien di sode corniuole e mal tagliate,
formiche che non escon per bussare,
e così il pan cornuto allo ’nfornare,
donde rïescon poi le gran tempiate.

E ècci pien d’oppinioni e sette
fizzion, bugie, inganni e mancamenti,
e ’l primo che s’afibbia e il ben gli stette.

Viluppi, istrani impiastri e vari unguenti
batta ella pur com’ella me’ ci mette,
perch’una gente imperi e l’altra istenti.

Concludendo, gl’intendi
che mondo è nome ’mbrattato e vizioso,
sì che ’l nome coi fatti egli ha a ritroso.