Poesie (Francesco d'Altobianco Alberti)/XXV
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Francesco d'Altobianco Alberti - Poesie (XV secolo)
XXV
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Qualunche più conosce e men provede,
se mal gl’incontra, egli è bene impiegato:
questo ser Goro afferma e ha ’l notato
nei protocolli, e puovene far fede.
L’efetto il mostra e ’l tempo gliel concede,
se ghiribizza ognor qualche trovato;
e sa sì far del publico privato
ch’egli è del popol tutto nuovo erede.
Costui non vuol che si riceva inganno
a danno suo, ma l’altrui si comporta;
scarica presso e[l] bestiame, e dà danno.
Gli occhi ha al canestro e gli orecchi alla porta,
e chi volesse presto uscir d’affanno
ricorra in grembo al zio, ch’ella fia corta.
Non li si chiude porta:
ognun fa largo al nostro ser Gorgoglio
come al senator proprio in Campidoglio.