Poesie (Francesco d'Altobianco Alberti)/LVII

LVII

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LVI LVIII

 
Balzando ognor più freschi alla rugiada,
ferrati a ghiaccio e ’mbastiti di neve,
col vento, che soffiava ognor più lieve,
mai non tenem né sentieri né strada.

Ognun per la calcosa si digrada,
avanzando co’ passi il tempo brieve;
così, passando Pesa e Val di Grieve
ci conducemo in Maiana contrada.

Quivi posamo, e gli spirti raccolti,
ch’eran già pel disagio intermentiti,
per divina potenzia fùro isciolti.

Poi, così ben confessi e me’ contriti,
portati fumo, e non so dove involti,
perdonando agli oltraggi e mal patiti.

Così stemo ismarriti;
miracol fu che ’nsin l’altro dì a nona
mai conoscemo poi bestia o persona.