Poesie (Francesco d'Altobianco Alberti)/LIII

LIII

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LII LIV

 
Cigola la piggior ruota del carro
sempre più forte e fastidiosa ischizza,
così la furia e rabbia ognor più guizza
del nostro baiardin vecchio e bizzarro.

Mai non si sazia e bocca ha di ramarro,
che mai non lascia o ne criepa di stizza,
e gode più come più il mal s’attizza:
niun lo sa me’ di lui se ’l ver io narro.

Mendace lingua, doppia, odiosa e trista,
ed è dabene infuor sì dovizioso
che, se nulla gli manca, ognun n’acquista.

Leggier lascivo ingrato e sospettoso,
ch’appena crede quel che scorge in vista,
amico a’ tristi, a tutti gli altri odioso.

Superbo e malizioso,
c’ha corpo infetto, l’alma ha data in prezzo,
e cangia il pel, ma non rinuova il vezzo.