Poesie (Francesco d'Altobianco Alberti)/CXXXII

CXXXII

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CXXXI CXXXIII

 
Quando el primo de’ due interlasciare
mi credo e del secondo essere uscito,
quel cieco torna e radoppia lo ’nvito,
e convienmi per forza servo stare.

Lasso, dunche, tapin, che deggio fare?
Per lavar non sen va quel ch’è scolpito,
né per scuoter di spalle s’è partito
quel ch’io vorrei in tutto abandonare.

E se ripar non c’è a’ pensier miei
m’arò oltre a seguitar l’impetüosa,
ché così cesserei, se cessar dei.

Starommi in servitù, ben che noiosa
assai mi sia, e seguirò colei,
e parra’mi seguir notabil cosa.