Poesie (Francesco d'Altobianco Alberti)/CXLVI
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Francesco d'Altobianco Alberti - Poesie (XV secolo)
CXLVI. Sonetto di Francesco d'Altobianco degli Alberti per la morte di Giovanni di Cosimo de' Medici
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Se ’l gran Monarca quel concesse ha tolto,
ben che simil ma’ più presti Natura,
chi si può lamentar se Morte fura
sempre il miglior, ch’al fine ottimo è colto?
Perché chi più confida in Quello è colto,
che ’l meschin mondo a’ suoi più car procura,
qual dunque opra più degna, alma e sicura
ch’essersi scarco e da’ suoi lacci sciolto?
Volato al ciel, dove l’alma si posa,
se per l’opre s’acquista utili e degne
gloria di là, di qua perpetua fama,
o glorïosa stirpe, o chiare insegne,
sanza voi nulla e con voi ogni cosa,
da poi che’ cieli e ’l mondo onora e chiama!