Poesie (Eminescu)/XLII. Per la medesima stradetta
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XLII.
PER LA MEDESIMA STRADETTA...
Per la medesima stradetta
la luna batte ancora alle vetrate,
solo tu più non t’affacci
dietro le persiane, mai più.
5Ed i medesimi alberi in fiore
oltre il cancello protendono i rami,
solo i giorni trascorsi
non torneranno mai più.
Non come allora batte il tuo cuore,
10e gli occhi tuoi non sono più gli stessi,
io solo son restato lo stesso,
e faccio sempre la stessa strada.
Ahi come graziosa e sottile
t’avanzavi pian piano
15e dolce m’apparivi nell’ombra
del romito boschetto!
E cadendomi sul petto,
non sapevamo più d’essere in terra,
ci dicevamo tante cose
20senza far motto.
I baci eran la sola risposta,
buona ad ogni genere di domande;
dell’altre cose di questa terra
non avevi tempo di occuparti.
25E nel sogno di quell’ora
non sapevo che fosse lo stesso
di appoggiarsi a un’ombra,
o di credere a una donna.
Gonfia il vento le tendine
30oggi come allora,
solo tu dietro di loro
più non m’appari.