Poesie (Eminescu)/Appendice/IV (37). La sera sulla collina

IV (37). La sera sulla collina

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Mihai Eminescu - Poesie (1927)
Traduzione dal rumeno di Ramiro Ortiz (1927)
IV (37). La sera sulla collina
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IV (37).

LA SERA SULLA COLLINA.


La bùccina effonde la mesta armonia
   nel vespro, alla greggia rischiaran la via

le stelle, gemendo zampillan le polle:
   tu, cara, mi attendi a un’acacia, sul colle.

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5S’inalza la luna, gentil, senza velo,
   ed umidi gli astri costellano il cielo;

coi grandi occhi scruti i notturni misteri,
   il petto in amore, la fronte in pensieri.

Fra’ nuvoli un raggio s’insinua e diffonde,
   10le case alla luna convergon le gronde,

e stride la barra, la valle s’imbianca
   di fumo, ed il fischio si duol nella tanca.

La falce a la spalla, l’uom l’opre abbandona,
   e la raganella più forte risuona;

15nell’aria piangendo si sparge la squilla:
   il cuor mio, qual rogo, d’amore sfavilla.

Oh Dio, sta la valle già tacita e sola,
   già verso te il piede sollecito vola!

Intera la notte starem sotto i rami,
   20intera la notte dirò quant’io t’ami!

Sciorrò la tua chioma gentil,.mentre sulla
   mia spalla poggiata starai, o fanciulla;

berrò del tuo labbro l’umore odoroso,
   e baci sugli occhi porrò desioso.

25La fronte di fuoco porrò sui tuoi seni
   che, quai melagrane, son tondi e ripieni;

e stretti staremo dell’albero accanto:
   le stelle nell’alto si muovon frattanto.

E quindi, poggiata la testa alla testa,
   30felici nel sonno cadremo.... Per questa

balsamica notte, di gioia infinita,
   chi mai non daria tutta intera la vita?