Poesie (Carrer)/Ballate/Urrà de' Cosacchi
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URRÀ DE’ COSACCHI.
La picca in resta, cosacco, e sprona;
Il fren sull’erto collo abbandona
Al corridore; ferisci e va.
Urrà! urrà!
5Urrà, cosacco: la picca abbassa,
Al fuggitivo le reni passa,
Pesta il caduto senza pietà.
Urrà! urrà!
E sotto l’unghia del tuo destriero
10L’elmo spezzato del dragon fiero
In suon di squilla rimbomberà
Urrà! urrà!
L’ira nel sangue non venga manco,
Più non rivegga l’Italo e il Franco,
15Per tua man spento, le sue città.
Urrà! urrà!
Trafitti i forti per la tua mano
Pianga Parigi, pianga Milano,
Italia e Francia cadute già.
20Urrà! urrà!
Sotto le belle cupole d’oro,
De’ moscoviti templi decoro,
L’ostil vessillo sventolerà.
Urrà! urrà!
25Di ricche gemme, d’acciar lucenti,
Che furo vanto d’estranie genti,
Il tuo tugurio s’abbellirà.
Urrà! urrà!
Fra il riso e i balli farà il tuo nome,
30Gelar il sangue, rizzar le chiome.
Di chi veduto finor non t’ha.
Urrà! urrà!
Già il tuo pensando valor guerriero
L’imbelle sposa dello straniero
35Balza dal letto, bianca si fa.
Urrà! urrà!
Ma invan si cruccia la dolorosa,
Che più non ode chiamarsi sposa
Da chi sul Neva sepolto sta.
40Urrà! urrà!