Poesie (Campanella, 1915)/Scelta di alcune poesie di Settimontano Squilla/18. A Cristo nostro Signore

18. A Cristo nostro Signore

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18. A Cristo nostro Signore
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A Cristo nostro signore

I tuo’ seguaci, a chi ti crocifisse,
piú che a te crocifisso, simiglianti,
son oggi, o buon Giesú, del tutto erranti
da’ costumi, che ’l tuo senno prescrisse.
Lussurie, ingiurie, tradimenti e risse
van procacciando i piú stimati santi;
tormenti inusitati, orrori e pianti
(tante piaghe non ha l’Apocalisse),
armi contra tuoi mal cogniti amici,
come son io. Tu il sai, se vedi il cuore:
mia vita e passion son pur tuo segno.
Se torni in terra, armato vien’, Signore;
ch’altre croci apparécchianti i nemici,
non turchi, non giudei: que’del tuo regno.

Questo è chiaro per sé, e si vede che gli seguaci di Cristo somigliano a’ suoi persecutori. Dio ci provveda.