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scelta di poesie filosofiche | 27 |
18
A Cristo nostro signore
I tuo’ seguaci, a chi ti crocifisse,
piú che a te crocifisso, simiglianti,
son oggi, o buon Giesú, del tutto erranti
da’ costumi, che ’l tuo senno prescrisse.
Lussurie, ingiurie, tradimenti e risse
van procacciando i piú stimati santi;
tormenti inusitati, orrori e pianti
(tante piaghe non ha l’Apocalisse),
armi contra tuoi mal cogniti amici,
come son io. Tu il sai, se vedi il cuore:
mia vita e passion son pur tuo segno.
Se torni in terra, armato vien’, Signore;
ch’altre croci apparécchianti i nemici,
non turchi, non giudei: que’del tuo regno.
Questo è chiaro per sé, e si vede che gli seguaci di Cristo somigliano a’ suoi persecutori. Dio ci provveda.
19
Alla morte di Cristo
Morte, stipendio della colpa antica,
dell’invidia figliuola, e del niente
tributaria, e consorte del serpente,
superbissima bestia ed impudica;
credi aver fatta l’ultima fatica,
sottoposto al tuo regno tutto l’ente,
contra l’Omnipotente, omnipotente?
Falsa ragion di Stato ti nutrica.