Per non veder del vincitor la sorte
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Questo testo fa parte della raccolta Rime dell'avvocato Gio. Batt. Felice Zappi e di Faustina Maratti sua consorte
XVII1
Per non veder del vincitor la sorte
Caton squarciossi il già trafitto lato:
Gli piacque di morir libero e forte
Della romana libertà col fato.
5E Porzia allor che Bruto il fier Consorte
Il fio pagò del suo misfatto ingrato,
Inghiottì ’l fuoco, e riunissi in morte
Col cener freddo del Consorte amato.
Or chi dovrà destar più maraviglia
10Col suo crudel, ma glorioso scempio,
L’atroce Padre o l’amorosa Figlia?
La Figlia più. Prese Catone allora
Da molti, e a molti diede il forte esempio:
Ma la morte di Porzia è sola ancora.
Note
- ↑ Porzia.