Pensieri di varia filosofia e di bella letteratura/900

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[p. 251 modifica] cristiani fatte con piccoli eserciti, hanno meno sangue, e meno danni. Ma anticamente combatteva il nemico contro il nemico, oggi l’indifferente coll’indifferente, forse anche coll’amico, il compagno, il parente; anticamente nessuno era che non combattesse per la causa propria, oggi nessuno che non combatta per causa altrui; anticamente il vantaggio della vittoria era di chi avea combattuto, oggi di chi ha ordinato che si combatta. È in natura che il nemico combatta il suo nemico e per li suoi vantaggi; e ciò si vede anche nei bruti, certo non corrotti, anche dentro la [p. 252 modifica]loro propria specie e co’ loro simili. Ma non è cosa tanto opposta alla natura, quanto che un individuo senza né odio abituale né ira attuale, con nessuno o quasi nessuno vantaggio ed interesse suo, per comando di persona che certo non ama gran fatto e probabilmente non conosce, uccide un suo simile che non l’ha offeso in nessuna maniera e che, per dir poco, non conosce neppure e non è conosciuto dall’uccisore. Anzi di piú, un individuo ch’egli odia per lo piú molto meno di quello che gli comanda di ucciderlo, e certo molto meno di gran parte fra’ suoi stessi compagni d’arme e fra’ suoi concittadini. Perché oggi gli odi, le invidie, le nimicizie si esercitano coi vicini e nulla ordinariamente coi lontani: l’egoismo individuale ci