Pensieri di varia filosofia e di bella letteratura/873

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[p. 232 modifica] ed essenzialmente porta a se stesso, ed all’odio degli altri, che ne deriva immediatamente, e che distrugge per essenza la società. Cosí che la natura non può nel suo primitivo disegno aver considerata né ordinata altra società nella specie umana, se non simile piú o meno a quella che ha posta in altre specie, [p. 233 modifica]vale a dire una società accidentale e nata e formata dalla passeggera identità d’interessi e sciolta col mancare di questa; ovvero durevole, ma lassa o vogliamo dir larga e poco ristretta, cioè di tal natura che, giovando agli interessi di ciascuno individuo in quello che hanno tutti di comune, non pregiudichi agli interessi o inclinazioni particolari in quello che si oppongono ai generali. Cosa che accade nelle società dei bruti e non può mai accadere in una società cosí unita, ristretta, precisa e determinata da tutte le parti, come è quella degli uomini.

È cosa notabilissima che la società tanto piú per una parte si è allargata, quanto piú si è ristretta, dico fra gli uomini. E quanto piú si è ristretta, tanto piú è mancato