Pensieri di varia filosofia e di bella letteratura/836

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[p. 212 modifica] ella ne ha fatto dipendere il fine essenziale e primario; dunque si è contentata che, non accadendo [p. 213 modifica]il tale e tale altro caso, o non accadendo in quel tal modo ec. ec., o accadendo bensí quello ma non questo ec., la specie umana, la maggiore delle sue opere, restasse imperfetta e infelice e priva del fine della sua esistenza; e similmente tutte quelle parti dell’ordine delle cose che dipendono o hanno stretta connessione colla specie umana.

Bisogna osservare che la sfera del caso si stende molto piú che non si crede. Un’invenzione venuta dall’ingegno e meditazione di un uomo profondo non si considera come accidentale. Ma quante circostanze accidentalissime sono bisognate perché quell’uomo arrivasse a quella capacità? Circostanze relative alla coltura dell’ingegno suo; relative alla nascita, agli studi, ai mezzi estrinseci d’infiniti generi, che colla loro combinazione l’han fatto tale, e mancando lo avrebbero reso diversissimo (onde è stato detto che l’uomo è opera del caso); relative alle scoperte e cognizioni acquistate da altri prima