Pensieri di varia filosofia e di bella letteratura/833

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[p. 211 modifica] numero, che moltissime generazioni di questi viventi restassero prive o affatto o in massima parte di cose necessarie alla loro perfezione. Altro è mettere nel mondo il detto vivente tutto nudo, tutto povero, tutto infelice e misero, col solo compenso di certe facoltà, per le quali, solamente dopo un gran numero di secoli, sarebbe arrivato a conseguire qualche parte del bisognevole a minorare l’infelicità di una vita il cui scopo non è assolutamente altro che la felicità. Altro è ordinare le cose in modo che gran parte di questa specie, come tanti selvaggi poco fa scoperti o da scoprirsi dovesse restare fino al tempo nostro, e chi sa fino a quando, appresso a poco nella stessa imperfezione e infelicità primitiva: il che si può applicare anche alla pretesa perfettibilità della mente e delle varie facoltà dell’uomo. E tutto ciò in una specie privilegiata e che si suppone la prima nell’ordine di tutti gli esseri. Bel privilegio davvero ch’è quello di veder tutti gli altri viventi conseguire immediatamente la loro relativa perfezione