Pensieri di varia filosofia e di bella letteratura/809

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[p. 198 modifica] piú lungamente e piú largamente adoperata la facoltà dei composti, e oggidí quella che la conserverà maggiore e maggiormente l’adoprerà. L’esempio della lingua greca, ricchissima fra quante furono sono e saranno, anzi sempre e anche oggi inesauribile, conferma abbondantemente col fatto questa mia sentenza, già sí evidente in ragione. E d’altra parte la mia teoria serve a spiegare il secreto e il fenomeno di una tal lingua sempre uguale alla copia qualunque delle cose. Se dunque vogliamo che una lingua sia veramente onnipotente quanto alle parole, conserviamole o rendiamole e, se è possibile, accresciamole la facoltà de’ nuovi composti e derivati, cioè l’uso degli elementi ch’essa ha e il modo, la facoltà di combinarli quanto piú diversamente e moltiplicemente si possa. Questo, e non la moltiplicità degli elementi, forma la vera e sostanziale ricchezza, copia e onnipotenza delle lingue, quanto alle parole, come la forma di tutte le altre cose umane e naturali. Generalizziamo un