Pensieri di varia filosofia e di bella letteratura/803

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[p. 194 modifica] e di buoni secoli letterati dopo Omero e, quel ch’è forse piú, in tanta distanza da lui, non ebbe mai piú nessun epico, se non dappoco, come Apollonio Rodio. E lo stesso Omero (se è vero che l’Odissea è posteriore all’Iliade, come dice Longino) non aggiunse niente alla sua fama, pubblicando l’Odissea. Sebbene, chiunque si fosse quest’Omero, io congetturo e credo che l’Iliade e l’Odissea non sieno di uno stesso autore, ma questa imitata dallo stile, dalla lingua, dal fare, e dall’argomento di quella, con quel languore e sovente noia che ognuno può vedere. La qual congettura io rimetto a quei critici che sono profondamente versati nelle antichità omeriche e di quei tempi antichissimi e conoscono intimamente i due poemi; purché, oltre a questo, siano anche persone di buon gusto e giudizio. Taccio de’ latini e degl’infelici loro tentativi di epopea dopo Virgilio, cosí prestante ed eminente in essa fra loro, come Cicerone nell’eloquenza. Sebbene [p. 195 modifica]il Tasso non si può veramente nel