Pensieri di varia filosofia e di bella letteratura/746

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[p. 162 modifica] come già matura e perfetta, cessò di crescere e isterilí. Questa può essere una ragione. Quest’altra mi sembra la principale.

Da qualunque origine derivasse la lingua e la letteratura e filosofia e sapienza greca, certo è che la [p. 163 modifica]Grecia, se non fu l’inventrice delle sue lettere, scienze ed arti, le ricevé informi ed instabili e imperfette e indeterminate e, cosí ricevute, le formò, stabilí, perfezionò, determinò essa medesima e nel suo proprio seno e di sua propria mano ed ingegno, cosí che vennero la sua letteratura ed il suo sapere ad essere sue proprie ed opera si può dir sua; quindi non ebbe bisogno di ricorrere ad altre lingue per esprimere le sue cognizioni (se non se, come tutte le lingue, nei primordi e nelle primissime derivazioni delle sue radici, giacché nessuna lingua è nata coll’uomo, ma derivata l’una dall’altra piú o meno anticamente, finché si arriva ad una lingua assolutamente madre e primitiva, che nessuno conosce); non ebbe dico bisogno di queste, ma, formando le sue cognizioni, formò insieme la lingua e