Pensieri di varia filosofia e di bella letteratura/664

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[p. 120 modifica] piú da sperare. Dunque, si cercasse il detto fine per un altro verso, quasi opposto. Si riformassero il galateo, le leggi, gl’insegnamenti pubblici e privati, l’educazione de’ fanciulli, i libri di morale, i vocabolari ec. In maniera che quello che non è piú necessario, anzi è disutile e dannoso in sostanza, non fosse piú necessario neanche in apparenza. Cosí si toglierebbe agli uomini la necessità di mentir sempre e inutilmente, perché non ingannano piú nessuno; l’imbarazzo in cui questa li pone tante volte; la [p. 121 modifica]contraddizione fra l’esteriore e l’interiore; la falsità ec.: si ricondurrebbe la verità nel mondo; la vita resterebbe né piú né meno la stessa qual è oggidí, ma solamente tolto questo linguaggio e queste maniere di convenzione e questo genere aereo ed inutile di bienséances e di onore e di riguardi a un pubblico che pensa ed opera come te, si toglierebbero agli uomini molti incomodi e fatiche e attenzioni e sollecitudini