Pagina 627

../626 ../628 IncludiIntestazione 11 novembre 2012 100% Da definire

626 628


[p. 99 modifica] anzi, nel fatto, un sinonimo di morte? ovvero in quello stato, dove l’esistenza, [p. 100 modifica]ancorché piú breve, tutta però sarebbe vera vita? Anche ponendo dall’una parte cento anni di esistenza, e dall’altra non piú che quaranta, o trenta di vita, la somma della vita, non sarebbe maggiore in quest’ultima? trenta anni di vita non contengono maggior vita che cento di morta esistenza? Questi sono i veri calcoli convenienti al filosofo, che non si contenti di misurar le cose, ma le pesi e ne stimi il valore; e non faccia come il secco matematico che calcola le quantità in genere e in astratto, ma relativamente alla loro sostanza e qualità e natura e peso e forza specifica e reale.

Aggiungo poi questo ancora. Nego che la mortalità negli stati antichi fosse maggiore altro che in apparenza. Lascio i tiranni, lascio i capricci, le passioni, le voglie de’ principi, e non cerco se queste costino alla umanità piú sangue, che non i disordini e le turbolenze di un popolo libero. Dico che la vitalità negli stati antichi era tanto maggiore che nei presenti, non solo da compensare abbondantemente ogni cagione o principio di mortalità, ma da preponderare,