Pensieri di varia filosofia e di bella letteratura/621
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Augusto bellicorum certaminum fuit: idem rebellandi finis Hispaniae. Certa mox fides et aeterna pax; cum ipsorum ingenio in pacis partes promtiore, tum consilio Caesaris. Dopo aver letto tutto ciò che Floro dice delle virtú guerriere degli Spagnuoli, II, 17, 18; III, 22 e in quel medesimo capo che ho citato, nelle cose che precedono immediatamente il riferito passo (notate che Floro, si crede per congettura dai critici oriundo Spagnuolo); considerando l’assedio famosissimo di Sagunto; ricordandosi di quel luogo di Velleio, dove fra le altre molte cose del valore spagnuolo, arriva a dire che la Spagna in tantum Sertorium armis extulit, ut per quinquennium dijudicari non potuerit Hispanis Romanisne in armis plus esset roboris et uter populus alteri pariturus foret; (II, 90, sect. 3); dopo, dico, tutto questo e le altre infinite prove che si hanno del singolar valore spagnuolo antico e moderno, fa maraviglia che Floro chiami l’indole