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[p. 81 modifica] [p. 82 modifica]*   Messer tale domandato da alcuni che disputavano sopra una statua antica di Giove in terra cotta, che ne sentisse, rispose: Maravigliomi come non vi siate accorti che questo è un Giove in Creta: volendo dire in terra cotta, ma in sembianza, nell’isola di Creta, dove Giove fu allevato.


*   Sistema di belle arti.

Fine - il diletto; secondario alle volte, l’utile. - Oggetto o mezzo di ottenere il fine - l’imitazione della natura, non del bello necessariamente. - Cagione primaria del fine prodotto da questo oggetto o sia con questo mezzo - la maraviglia; forza del mirabile e desiderio di esso innato nell’uomo; tendenza a credere il mirabile; la maraviglia cosí è prodotta dalla imitazione del bello come da quella di qualunque altra cosa reale o verisimile: quindi il diletto delle tragedie ec. prodotto non dalla cosa imitata ma dall’imitazione che fa maraviglia. - Cagioni secondarie e relative ai diversi oggetti imitati - la bellezza, la rimembranza, l’attenzione che si pone a cose che tuttogiorno si vedono senza badarci, ec. - Cagione primitiva del diletto destato dalla maraviglia ec. e però conseguentemente del diletto destato dalle belle arti - l’orrore della noia naturale all’uomo; ricerche sopra le cagioni di quest’orrore, ec. - Cagioni dei difetti nelle belle arti - Sproporzione, sconvenevolezza, cose poste fuor di luogo; al che solo (contro l’opinione di chi pensa che provenga dall’avere le arti per oggetto il bello) si riducono i difetti della bassezza, della bruttezza, deformità, crudeltà, sporchezza, tristizia, tutte cose che rappresentate o impiegate nei loro luoghi non sono difetti, giacché piacciono e per mezzo dell’imitazione producono la maraviglia, ma sono difetti fuor di luogo, per esempio in un’anacreontica l’imagine di un ciclopo, (per lo piú), in un’epopea, per lo piú, la figura di un deforme ec. Altri difetti e vizi; affettazione ec. quasi tutti si riducono [p. 83 modifica]alla sconvenevolezza e inverisimiglianza che proviene dallo sconvenirsi tra loro in natura quegli attributi della cosa inverisimile, onde la mente che comprende la