Pensieri di varia filosofia e di bella letteratura/540

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[p. 51 modifica] il vero saggio e filosofo e conoscitore delle cose (in quanto sono conoscibili), ἐπέχει καὶ διασκέπτεται, e ritiene come l’assenso cosí anche il dissenso. Ma uomini di non molto ingegno, bensí di molta apparenza, o desiderio di essa apparenza, credono mostrar talento quando al primo aspetto di una proposizione o cosa non ordinaria, o difficile a credere (o non concorde colle loro opinioni e principii o non ben dimostrata o fondata) si determinano subito a non credere, e se ne compiacciono seco stessi e si credono forti di spirito, perché sanno determinatamente e prontamente non credere, quando è tutto l’opposto. E se bene in questo si mescola spesse volte l’ostentazione, non è però che non lo facciano ordinariamente di buona fede e con verità e che l’interno non corrisponda alle parole. Giacché hanno veramente questa facilità di risolversi a non credere. Perché appunto sono lontani dalla vera e perfetta sapienza, e cognizione delle cose (22 gennaio 1821).


*    Sic enim mihi perspicere videor, ita natos esse nos,