Pensieri di varia filosofia e di bella letteratura/524

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[p. 41 modifica] altri, non poteva. E cosí quasi tutti i Romani di quello e de’ seguenti tempi; cosí la massima parte degli uomini d’oggidí. Non c’é altro stato che non convenga loro, fuorché l’uguaglianza e la libertà. Non saprebbero se non regnare, o come fanno, servire; ma, servendo, sarebbero piú adattati al regno che alla libertà. E tale è la natura degli uomini servi per carattere e corrotti dall’incivilimento, spogli di virtú, di magnanimità, di entusiasmo, di sentimenti e passioni grandi, forti e nobili, d’integrità, di coraggio, d’ingegno, di eroismo, capacità di sacrifizi ec. ec. Tutte cose necessarie a mantenersi individualmente e a mantenere relativamente e generalmente lo stato uguale e libero di un popolo. In chi domina, l’egoismo non può che servire o regnare. [p. 42 modifica]Cosí i nostri principi. Regnano, e saprebbero servire (cosí i nostri magistrati, ministri, grandi. Regnano e servono. Sanno riunir l’una cosa all’altra. Le mettono effettivamente in opera ambedue). Ma, come sarebbero capacissimi di servitú (e perciò appunto che regnano come fanno e che son tali signori), cosí sarebbero incapaci di libertà e di uguaglianza. Questa non può né convenire particolarmente né conservarsi in una nazione senza le qualità e le forze della natura. Un uomo o una nazione snaturata non può esser libera, né