Pensieri di varia filosofia e di bella letteratura/499

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[p. 26 modifica] interruzione fino alla nascita e alle origini della nostra lingua. Ora ciò non può essere stato se non per mezzo del volgo latino; tanto piú che gli scrittori, quando anche avessero conservata in uso la detta significazione sino all’ultimo, non avrebbero mai potuto essi soli comunicarla al volgo e renderla volgare, usuale, comune, propria e primitiva in una lingua nascente, quando il significato piú comune di quella parola fosse stato un altro. E tale era infatti appresso gli scrittori. Del resto come μῦθος e fabula vuol dire al [p. 27 modifica]tempo stesso discorso e favola, e da quel primo significato fu trasferito al secondo cosí viceversa nella nostra lingua novella e novellare, dal significato di favola o racconto, trasferiti a quello di ciance o di favella, hanno parimente nel tempo stesso il valore di favola e di discorso. Vedi la Crusca (13 gennaio 1821). Vedi p. 871, fine.


*    La fecondità e istabilità e velocità della immaginazione e concezione (vera o falsa, che