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*   Di un francese di nazione o di costume, ch’a ogni tratto si buttava in ginocchio avanti alle donne. Se raccontava loro, poniamo caso, una storietta galante o una nuova di gazzetta, e quelle non ci credevano, per dimostrazione, per supplicarle a credere, come per impetrar fede o credenza si buttava in ginocchio (5 gennaio 1821).


*   Dai tempi di Giulio Cesare in poi, Velleio, nel tracciare, come suole, i caratteri delle persone illustri che descrive, trovate spessissimo che dopo aver detto [p. 13 modifica]come quel tale era pazientissimo de’ travagli e de’ pericoli, attivo nei negozi, vigilante al bisogno, atto alla guerra, o ai maneggi politici, soggiunge poi, che nell’ozio era molle ed effeminato, o almeno si compiaceva anche dell’ozio e dei diletti pacifici e insomma delle frivolezze e che tanto era pigro e voluttuoso nell’ozio, quanto laborioso, diligente e tollerante nel negozio. Vedi il libro II, c. 88, sect. 2, c. 98, sect. 3, c. 102, sect. 3, c. 105, sect. 3. Dappertutto fa menzione dell’ozio, e sempre li trova inclinati anche a questo e non poco, sebbene sieno gli uomini piú attivi di quel secolo. Cosa ignota agli antichi eroi romani, i quali nell’ozio non trovavano né potevano trovare nessun piacere. E infatti questo lineamento