Pensieri di varia filosofia e di bella letteratura/4518

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[p. 454 modifica] aiutare e servire i giovani. E parlo d’aiuti e di servigi corporali. Ci scandalizziamo di quei barbari che si fanno servir dalle donne: ma il fatto nostro è lo stesso, se non peggiore. E viene dallo stesso spietato e brutale, ma naturale principio, che il forte sia servito, il debole serva (27 maggio).


*    Alla p. 4516. La forma aiuolo e aiólo in legnaiuolo, erbaiuolo, vignaiuolo, stufaiuolo o stufaiolo, fruttaiuolo [p. 455 modifica]o fruttaiolo, calzaiuolo, pesciaiuolo, armaiuolo e simili, è altresí originariamente diminutiva da ariolus (lignariolus ec.). Cosí in aruolo, arólo (che è di noi marchegiani), eruolo: pizzicaruolo, pizzicarolo (Alberti), pizzicheruolo. - Inguina (inguinacula: plurale)- anguinaglia, anguinaia. Vedi francese, spagnuolo. Ventraia.


*    Tombereau. Doucereux. Fiocco - flocon.


*    Manuale di filosofia pratica. Memorie della mia vita. Come i piaceri non dilettano se non hanno un fine fuori di essi, secondo dico altrove, cosí neanche la vita, per piena che sia di piaceri, se non ha un fine in totale ec. Bisogna proporre un fine alla propria vita per viver felice. O gloria letteraria, o fortune, o dignità, una carriera in somma. Io non ho potuto mai concepire che cosa possano godere, come possano viver quegli scioperati e spensierati che (anche maturi o vecchi) passano di godimento in godimento, di trastullo in trastullo, senza aversi mai posto uno scopo a cui mirare abitualmente, senza aver mai detto, fissato, tra se medesimi: a che mi servirà la mia vita? Non ho saputo immaginare che vita sia quella che costoro menano, che morte quella che aspettano. Del resto, tali fini vaglion poco in se, ma molto vagliono i mezzi, le occupazioni, la speranza, l’immaginarseli come gran beni a forza di assuefazione, di pensare ad essi e di procurarli. L’uomo può ed ha bisogno di fabbricarsi esso stesso de’ beni in tal modo (31 maggio).