Pensieri di varia filosofia e di bella letteratura/4485
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* Alla p. 4429. Però io per me, se uno mi chiedesse p. e.: credi tu che ἡμέρα abbia a far nulla con dies? risponderei: non so. — Oh come? che né pure una lettera hanno comune? - Cosí dies e giorno, replicherei, non han comune una lettera, e pur questa voce nasce da quella (6 aprile 1829).
* Sinizesi, Dittonghi ec. Le contrazioni e circonflessioni de’ greci, che altro sono che sinizesi ec. ec.? (6 aprile 1829).
* Penato per penante. Crusca e volgo marchegiano.
* ἵλλος-σίλλος, coi derivati ec. Vedi Scapula ec.
* Seccare, seccatore ec. Vedi Scapula in Σικχός, coi derivati.
* Merlo - merlotto. Scricchiolare, scricchiolata.
* Rattenuto per cauto ec. Affermi, mal affermi per fermo, mal fermo.
* Del Saggio sopra l’origine unica delle cifre e lettere di tutti i popoli, per M. De Paravey, Paris, 1826, Dissertazioni tre del P. Giacomo Bossi, Torino, 1828, Stamp. Reale (sic), 8° di p. 103 (11 aprile).
* Chi ha viaggiato, gode questo vantaggio, che le rimembranze che le sue sensazioni gli destano, sono spessissimo di cose lontane, e però tanto piú vaghe, suscettibili di fare illusione, e poetiche. Chi non si è mai mosso, avrà rimembranze di cose lontane di tempo, ma non mai di luogo. Quanto al luogo (che monta pur tanto, che è piú assai che nel teatro la scena), le sue rimembranze saranno sempre di cose, per cosí dir, presenti; però tanto men vaghe, men capaci d’illusione, men soggette all’immaginazione e men dilettevoli (11 aprile 1829, Recanati).
* La natura, per necessità della legge di distruzione e riproduzione, e per conservare lo stato attuale dell’universo, è essenzialmente, regolarmente e perpetuamente persecutrice e nemica