Pensieri di varia filosofia e di bella letteratura/4140

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*    Stella quasi astella o astellum da ἀστὴρ o da ἄστρον (12 luglio, dí di S. Giovanni Gualberto, 1825).


*    Tanto è necessaria l’arte nel viver con gli uomini che anche la sincerità e la schiettezza conviene usarla seco loro con artificio. (Milano, 22 settembre, 1825).


*    Spasimato per spasimante. Crusca. Entendu per intendente. Innamorato per che innamora. Petrarca, Son. Ma poi che ’l dolce riso, verso penultimo, e Canz. Poi che per mio destino, stanza 5, verso 9.


*    Sí ch’io vo già della speranza altiero. Petrarca, Son. Quando fra l’altre donne. Vedi anche sestina A qualunque animale, vers. penult., e Canz. Sí è debile il filo, st. 6, vers. 2, e Canz. Lasso me, st. 4, vers. 9.


*    Gaio, gai franc. ec. - γαίων.


*    Miglio, milium ec. - millet, diminutivo positivato. Entrailles - ἒντερον, interiora ec. Ladrillo spagnuolo. Laterculus ec. - later. Scalino - scala, scaglione ec.


*    Tra via , per in via. Petrarca, Son. A pié de’ colli, e altrove spessissimo fra via, e tra via, esso Petrarca, ed altri, prosatori e poeti.


*    Poi per εἶτα, cioè nondimeno ec., del che altrove. Petrarca, Son. Perch’io t’abbia guardato. [p. 65 modifica]


*    Εὐθὺ πρῶτον. Eupolis Comicus, ap. Stob., λόγ. β´, p. 32, ed. princeps Gesneri, Tiguri, 1543.


*    Ἡσσημένων δὲ ἀνδρῶν οὐκ ἐθέλουσιν αἱ γνῶμαι πρὸς τοὺς αὐτοὺς κινδύνους ὅμοιαι εἶναι. Thucydid., ap. Stob., serm. 6, περὶ δειλίας (Milano, 22 settembre 1825), lib. II, in concione Phormionis. Vedi Platone, ed. Astii, t. IV, p. 228, lin. 12, p. 236, lin. 30, p. 358, lin. 20,23.


*    Se Dio facesse altro di me, vale, facesse alcuna cosa, nulla. Cosí Machiavelli, Commedia in prosa senza titolo; Opere, Italia, 1819, vol. VI, at. 2, sc. 1, p. 328. Io guarderei molto ben chi egli fusse, prima ch’io facessi altro, cioè nulla, cioè cosa alcuna. Senza pensare altro, io mi avvierò là. Ib., II, 7, 337-8. E del vecchio eramo come certissimi che prestatomi indubitata fede, ne dovesse andar là senza pensare altro. Cioè nulla. III, 1, 340. La padrona subito si spoglia, e senza pensare ad altro (a nulla) nel letto si corica. ib., 341 (Milano).