Pensieri di varia filosofia e di bella letteratura/4057

Pagina 4057

../4056 ../4058 IncludiIntestazione 8 dicembre 2016 100% Saggi

4056 4058

[p. 436 modifica] e perfetto, anzi riconosciuto ben difettoso in molte parti, oltre alla insufficienza generale de’ suoi principii per ispiegare veramente a fondo i fenomeni naturali. Nondimeno i fisici e filosofi moderni, anche spento il primo calor della fama e della scuola e partito di Newton, si sono contentati e contentansi di questo sistema, servendosene in quanto ipotesi opportuna e comoda nelle parti e occasioni de’ loro studi che hanno bisogno, o alle quali è utile una ipotesi. Ciò nasce e dimostra che gli spiriti e nella fisica e nell’altre scienze e in ogni ricerca del vero e in ogni andamento dell’intelletto si sono vòlti all’esame fondato dei particolari (senza cui è impossibile generalizzare con verità e profitto) e alla pratica ed esperienza e alle cose certe, rinunziando all’immaginazione, all’incerto, allo splendido, ai generali arbitrarii, tanto del gusto de’ secoli antecedenti e padri di tanti sistemi a quei tempi, che rapidamente brillavano e si spegnevano, e succedevansi e distruggevansi l’un l’altro (4 aprile 1824, domenica di Passione, nevica).


*    Altro per alcuno o ridondante, del che altrove. Aggiungasi quell’uso dell’avverbio altrimenti o altramenti ec., uso frequentissimo appresso i nostri, massime de’ buoni secoli, e non raro neanche oggidí, nel qual uso quell’avverbio sembra un assoluto pleonasmo, quando cioè egli è congiunto alla negazione, per esempio cosí: non v’andò altrimenti, cioè non v’andò [p. 437 modifica](in altri modi egli può esser congiunto alla negazione con significati diversi, come quando si dice non altrimenti per parimente, non altrimenti che per come). Par ch’esso avverbio in tali casi equivalga al punto, al guari e simili italiani e francesii ec., aggiunti sí spesso alla negazione senz’alcuna maggior forza. Infatti spesso, o il piú