Pensieri di varia filosofia e di bella letteratura/3932
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* «Verdaderamente yo tengo que ay muchos tiempos y años que ay gentes en estas Indias (la America meridional), segun lo demuestran sus antiguedades y tierras tan anchas y grandes como han poblado; y aunque todos ellos son morenos lampiños y se parecen en tantas cosas unos a otros, ay tanta multitud de lenguas entre ellos que casi a cada legua y en cada parte ay nuevas lenguas.» Chronica del Peru, parte primera (della quale opera vedi la p. 3795-6), hoja 272, capitulo 113, principio (28 novembre 1823).
* Alla p. 3926. - Età, condizioni, malattie, climi, circostanze qualunque morali o fisiche, sí proprie sí esteriori, nazionali, locali, comuni al secolo, alla nazione, o particolari e individuali, comuni all’età o non comuni, naturali, o acquisite, accidentali, abituali o attuali, durevoli o passeggere ec. ec. (28 novembre 1823).
* Alla p. 3802, fine. Sebben però, quanto all’animo, alla cognizione della verità, alla spiritualizzazione dell’uomo (pag. 3910, segg.), che son tutte cose parte necessarie alla civilizzazione, parte suoi naturali effetti, parte sostanza e quasi sinonimi di essa, lo stato dell’uomo civile è indubitatamente di gran lunga inferiore a quello delle piú selvagge e brutali società, e piú lontano incomparabilmente dalla natura, e sotto questo rispetto non meno che per se medesimo infinitamente piú infelice. L’individuo nella società civile nuoce meno agli altri, ma molto piú a se stesso. Ed anche quanto agli altri, ei nuoce meno al lor fisico ma al morale molto piú, ei li danneggia fisicamente meno, ma moralmente in mille guise e sotto mille rispetti, molto davantaggio. Ora il morale nell’uomo civile, lo spirito ec. è, per natura dell’uomo in tale stato, la parte principale e τὸ κυριώτατον dell’uomo, anzi quasi tutto l’uomo, non altrimenti e niente manco