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[p. 437 modifica] fra loro, d’accordo colle leggi che risultano dalla loro natura, perfettamente sviluppate secondo la loro natura, godere del loro oggetto secondo la loro natura. I principii son veri, l’applicazione è falsa. Voi continuate a stare sull’assoluto invece di passare al relativo. Cioé, la natura dell’uomo non è quella che voi dite. Del resto so anch’io che la filosofia è piú contraria alla natura che la religione, ma non ne segue che non ci siano altri insegnamenti se non della religione o della filosofia, che non ci siano altre cognizioni, altri amori, altre azioni, cioè quelli che la natura ci ha ispirati e dettati; né molto meno che questi non sieno analoghi alle nostre facoltà ed alle leggi della nostra natura; né che l’uomo naturale sia infelice ec. ec. ec. e che le leggi della nostra natura non sieno quelle della nostra natura. Convien conoscerle, dic’egli, per conformarcisi. E io dico che l’uomo le conosce dal suo nascere, e dovea necessariamente conoscerle per non essere un ente contraddittorio e bisognoso per esser felice di cose che non possiede essenzialmente e primordialmente, al contrario di tutti gli altri enti. (7 dicembre 1820).


*   Alla p. 384. Cosí il desiderio che ha l’uomo di amare è infinito non per altro se non perché l’uomo si ama di un amore senza limiti. E conseguentemente desidera di trovare