<dc:title> Pensieri di varia filosofia e di bella letteratura </dc:title><dc:creator opt:role="aut">Giacomo Leopardi</dc:creator><dc:date>XIX secolo</dc:date><dc:subject></dc:subject><dc:rights>CC BY-SA 3.0</dc:rights><dc:rights>GFDL</dc:rights><dc:relation>Indice:Zibaldone di pensieri I.djvu</dc:relation><dc:identifier>//it.wikisource.org/w/index.php?title=Pensieri_di_varia_filosofia_e_di_bella_letteratura/372&oldid=-</dc:identifier><dc:revisiondatestamp>20130712192445</dc:revisiondatestamp>//it.wikisource.org/w/index.php?title=Pensieri_di_varia_filosofia_e_di_bella_letteratura/372&oldid=-20130712192445
Pensieri di varia filosofia e di bella letteratura - Pagina 372 Giacomo LeopardiZibaldone di pensieri I.djvu
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il quale asserisce d’essere perfettibile, e di potersi, anzi doversi perfezionare da se: perfeziona il tuo corpo, la tua notomia, la tua costruzione organica, o almeno qualche parte di lei: se non puoi questo, almeno immagina un disegno piú perfetto, piú completo, piú giusto, piú conveniente, piú esatto, piú squisito di quello della natura, relativamente alla organizzazione ec. del tuo corpo. L’uomo si mette a ridere, e confessa che non solo non c’é cosa piú perfetta, ma ch’egli con lunghissimo studio, dal principio del mondo in poi, ancora non è arrivato a comprenderne interamente tutta la perfezione, e ogni giorno rivela qualche altra cosa da ammirare ed accresce la sua maraviglia. Or come dunque, non potendo perfezionare il tuo corpo, anzi non potendo neppur comprendere tutta la misura della sua perfezione naturale, presumi di perfezionare una parte tanto piú nobile, astrusa e difficile, qual’é lo spirito? Come dunque la [p. 426modifica]natura tanto perfetta maestra, tanto accurata e puntuale e finita e intera in tutto il resto, e nominatamente nel tuo corpo, è stata cosí stupida e manchevole e difettosa nella parte piú rilevante di te, in quella parte da cui dipendeva l’uso di quel tuo corpo cosí perfetto, e che anche doveva molto influire sugli altri ordini di enti? Come ti ha lasciato da far tanto in quella parte che piú le doveva premere, non avendoti lasciato nulla da fare in quella che importava meno, e ch’era subordinata alla prima? Come soprattutto presumi di perfezionare, non solo il tuo spirito,