<dc:title> Pensieri di varia filosofia e di bella letteratura </dc:title><dc:creator opt:role="aut">Giacomo Leopardi</dc:creator><dc:date>XIX secolo</dc:date><dc:subject></dc:subject><dc:rights>CC BY-SA 3.0</dc:rights><dc:rights>GFDL</dc:rights><dc:relation>Indice:Zibaldone di pensieri I.djvu</dc:relation><dc:identifier>//it.wikisource.org/w/index.php?title=Pensieri_di_varia_filosofia_e_di_bella_letteratura/3663&oldid=-</dc:identifier><dc:revisiondatestamp>20151205195546</dc:revisiondatestamp>//it.wikisource.org/w/index.php?title=Pensieri_di_varia_filosofia_e_di_bella_letteratura/3663&oldid=-20151205195546
Pensieri di varia filosofia e di bella letteratura - Pagina 3663 Giacomo LeopardiZibaldone di pensieri I.djvu
[p. 93modifica] corruzione era naturale e inevitabile. [p. 94modifica]Dico che tutte le dette invenzioni, usanze ec. che si trovano esser comuni a tutti o alla piú parte de’ popoli, ebbero una origine sola (o il caso, o qualunque altra ch’ella si fosse); che una sola volta furono dagli uomini superate le immense difficoltà che la natura a tali invenzioni ec. opponeva; ch’elle si propagarono insieme coll’uman genere; che i piú selvaggi popoli che fino al dí d’oggi si trovino nelle piú remote isole e piú divise da ogni commercio, erano, quando in esse si recarono, già notabilmente corrotti, e portarono seco le dette invenzioni ec. che lor sono comuni con tutti gli altri popoli, perché tutti gli altri ancora dalla medesima fonte derivarono, e dal medesimo luogo e nazione ebbero quei tali usi e cognizioni ec., e non perché queste nascessero tante volte quanti sono e furono i popoli della terra che le posseggono e possederono. Se l’uso del fuoco è comune a tutti i popoli, io dico che la sua origine fu sola una. Se la navigazione è comune anche a moltissimi selvaggi e barbari che da tempo immemorabile fino agli ultimi secoli