<dc:title> Pensieri di varia filosofia e di bella letteratura </dc:title><dc:creator opt:role="aut">Giacomo Leopardi</dc:creator><dc:date>XIX secolo</dc:date><dc:subject></dc:subject><dc:rights>CC BY-SA 3.0</dc:rights><dc:rights>GFDL</dc:rights><dc:relation>Indice:Zibaldone di pensieri I.djvu</dc:relation><dc:identifier>//it.wikisource.org/w/index.php?title=Pensieri_di_varia_filosofia_e_di_bella_letteratura/3647&oldid=-</dc:identifier><dc:revisiondatestamp>20150925120054</dc:revisiondatestamp>//it.wikisource.org/w/index.php?title=Pensieri_di_varia_filosofia_e_di_bella_letteratura/3647&oldid=-20150925120054
Pensieri di varia filosofia e di bella letteratura - Pagina 3647 Giacomo LeopardiXIX secoloZibaldone di pensieri I.djvu
[p. 84modifica] servire ed a che, e piú a trovare il come usarlo, il come averlo al bisogno ec. e a vincere il timore che e’ dovette ispirar loro, sí naturalmente, sí per li danni che ne avranno ben tosto provati e certo prima di conoscerne, anzi pur d’immaginarne l’uso e la proprietà, sí ancora forse per le [p. 85modifica]cagioni che lo avranno prodotto come o fulmini o vulcani o tali fenomeni ec., sí per gli effetti che n’avranno veduto fuor di se, come incendi e struggimenti d’arbori, di selve ec., morti e consunzioni e incenerimenti d’animali o d’altri uomini ec. ec.; stante, dico, tutto questo, come avranno potuto vivere tanti uomini, o sempre, o fino a un certo tempo, senza il necessario alla vita loro? Secondariamente, chiunque non consideri il genere umano per piú che per una specie di animali, superiore bensí all’altre, ma una finalmente di esse; chiunque si contenti e si degni di tener l’uomo, non per il solo essere, ma per uno degli esseri di questa terra, diverso dagli altri di specie, ma non di genere né totalmente né formante un ordine e una natura a parte, ma compreso nell’ordine e nella natura di tutti gli altri esseri sí della terra, sí di questo mondo